sabato 7 giugno 2014

Percorso di Massaggio Infantile AIMI e Yoga per le Neo-Mamme




L'arrivo di un bimbo nel proprio nucleo familiare è indubbiamente una benedizione, un evento lieto ma non scevro di difficoltà per la neo-mamma. Ad esempio quella di ritrovarsi d'un colpo con una nuova, grande responsabilità che si scontra con l'inevitabile inesperienza di chi, per la prima volta, si trova a dover dare il massimo, noncurante della stanchezza che si accumula giorno dopo giorno. Ciò può causare stress, nella madre così come nel bambino. Prendersi cura di sé e allo stesso tempo del proprio bimbo diviene un'esigenza, più che una possibilità. Distaccarsi dalla quotidianità per ritagliarsi un angolo di benessere diviene una sfida.




Il Percorso di Massaggio Infantile AIMI e Yoga per le Neo-Mamme si pone come valido strumento per far fronte a questa necessità. Coadiuvata dall'esperienza della Dott.ssa Marzia Tomaselli dell'Associazione Chicchi di Melograno e dell'insegnante yoga Giovanna Buda di Pranava Giarre, la neo-mamma imparerà a valorizzare alcuni aspetti della sua relazione col bimbo in modo che, alla fine del percorso, sarà in grado di prendersi cura del suo nuovo tesoro, oltre che di se stessa. Durante il massaggio c’è un grande scambio di amore e calore umano e si nutre il bambino di sensazioni positive che sono la premessa di un comportamento positivo, di autostima che lascia il bambino libero di esprimere le proprie emozioni.






È auspicabile il coinvolgimento del padre: il bambino saprà distinguere attraverso il tocco diverso le due figure genitoriali che in effetti sono diverse ma ugualmente amorevoli.






Le partecipanti che già conoscono lo Yoga, saranno a loro agio nel ritrovare alcune pratiche già note. Le mamme che non hanno mai fatto esperienza dello Yoga, scopriranno con piacere quanto sia appagante prendersi cura di sé e porranno le basi, se vorranno, per la pratica individuale.
Alcuni degli obiettivi del Percorso di Massaggio Infantile AIMI e Yoga per le Neo-Mamme.
Per il bambino:
  • favorire il suo benessere, ad esempio con il rilassamento;
  • prevenire e dare sollievo al disagio delle coliche gassose;
  • affrontare i disturbi del ritmo sonno-veglia;
  • far sentire il bimbo aperto, sostenuto ed amato;
  • rafforzare la relazione e il legame genitore-bambino.
Per la mamma:
  • lavorare sull'addome, che nel post parto si presenta molle e flaccido, per tonificarlo, contrastare paura e insicurezza e costruire l'autoaffermazione nel ruolo di neo-mamma;
  • scaricare, tonificare e rinforzare la zona delle spalle (assieme alle braccia) per imparare a sostenere al meglio il bambino man mano che cresce, senza sbilanciare la schiena;
  • ridare forza e tono alla zona del perineo che, durante i nove mesi, si è rilassata;
  • lavorare sul rilassamento profondo per rigenerarsi ed essere più serene e appagate, contrastando la stanchezza cronica causata dalle notte insonni.
 I posti sono limitati quindi è necessario dare al più presto la conferma. Visita il sito http://www.pranava.it/
Per informazioni e prenotazioni contattaci al 3460922183

lunedì 26 maggio 2014

50% di SCONTO su Corso Pre-parto e Corso Movimento in Gravidanza

CORSO PRE-PARTO E CORSO MOVIMENTO IN GRAVIDANZA:
DUE CORSI AL PREZZO DI UNO!!



Il corso preparto è un corso pensato appositamente per le future mamme come te, per accompagnarti e donarti serenità grazie alle informazioni che apprenderai e che ti faranno vivere ancora più consapevolmente e intensamente i meravigliosi mesi della gestazione.8 incontri gestiti da un'educatrice perinatale ed insegnante di movimento in gravidanza aiutano la donna a trovare una forza e una consapevolezza nuove.
Spronano ad acquisire una grande fiducia, aiutano a vivere questa bellissima esperienza con lucidità e con un atteggiamento di ascolto di sé.
Non mancheranno momenti di esercizio fisico, respirazione per travaglio e parto, canto Leboyer, e rilassamento.

A partire dalla 13a settimana di gestazione e per tutta la durata della gravidanza
.
Il corpo della donna che accoglie, crea e accompagna una nuova vita è la massima espressione della più antica capacità creativa.











I cambiamenti fisiologici la gravidanza influenzano lo stato fisico, le cui alterazioni più evidenti sono:
la postura, il peso, l’equilibrio, la flessibilità, il tono muscolare, la respirazione ed il livello di energia.

















Il movimento è uno dei modi per migliorare il benessere psicofisico in gravidanza. Il riconoscimento della sua validità ha radici molto antiche: nel mondo occidentale i greci avevano messo a punto uno speciale programma di esercizi per la gravidanza.

Il movimento in gravidanza serve perché:
È stato dimostrato che il movimento in gravidanza:
  • incoraggia la consapevolezza aumenta la flessibilità e la tonicità
  • migliora la circolazione e la respirazione
  • aumenta il livello di energia
  • previene e rilassa dolori scheletro-muscolari
  • previene i più comuni disturbi
  • permette di raggiungere un buon rilassamento
  • migliora il sonno
  • offre radicamento (grounding) fisico emotivo
  • sviluppa risorse per gestire le sensazioni e il dolore in travaglio
  • facilita le posizioni che si potrebbero adottare durante il travaglio
  • riduce in modo significativo l’intensità del mal di schiena
  • riduce il rischio di diabete gestazionale
  • riduce lo stato d’ansia e l’alternanza di umori
  • non induce ipertermia nella madre
  • non influisce sul peso del feto
  • non riduce la crescita ed il volume della placenta
  • non c’è correlazione tra movimento/esercizi e di stress fetale e frequenza del battito cardiaco fetale dopo gli esercizi
  • non induce il travaglio anzi previene il rischio di parti prematuri
  • non pospone l’inizio del travaglio
  • aumenta il tono e migliora le competenze di gestione per il travaglio -riduce il tempo del travaglio e la percezione dolorosa
  • riduce, significativamente, il numero delle donne che partoriscono con taglio cesareo
  • non cambia la quantità e la composizione del latte materno.
  • In ultima analisi, è stato dimostrato che il movimento e gli esercizi in gravidanza riducono sintomi somatici, ansia ed insonnia e promuovono un buon livello di benessere psicologico.
Secondo l’EBM (Evidence Based Medicine) il movimento in gravidanza ha una classificazione di tipo A ed è quindi da incoraggiare attivamente.
Le donne che frequentano un corso allattano più precocemente, in modo esclusivo e per più tempo; inoltre sono a minor rischio di ricorrere ad un taglio cesareo, sono a minor rischio di ripetere un cesareo, richiedono meno frequentemente l’utilizzo di analgesici preferendo utilizzare altre strategie (movimento, massaggio, sostegno emotivo, voce, rilassamento, acqua, …).


Il corso avrà un costo complessivo di 160.00 euro invece di 320.00!!
APPROFITTANE!!


per info e prenotazioni chiamare  3460922183

CORSI DISPONIBILI










lunedì 12 maggio 2014

Corso Massaggio Infantile presso il centro Yoga Pranava - Giarre

Grazie al  CSVE, all'Assessore Piera Bonaccorsi e alla Dott.ssa Giovanna Buda il nostro corso gratuito è stato reso possibile.
Ecco a voi qualche foto, spero che queste immagini possano tramettere un pò dell'Amore che si è diffuso in sala in questi due primi incontri...
<3















mercoledì 23 aprile 2014

Corsi gratuiti!!!

Grazie al sostegno del CSVE e con il patrocinio dell'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Giarre,
l'Associazione Chicchi di Melograno vi offrirà i corsi di:
- Allattamento al Seno secondo le indicazioni OMS/UNICEF
- Corso di Massaggio Infantile AIMI.

I corsi saranno tenuti rispettivamente da:
Dott.ssa Rosellina Cosentino, Consulente sull'Allattamento IBCLC 
Dott.ssa Marzia Tomaselli, Insegnante di massaggio AIMI

Il corso sull'Allattamento si svolgerà presso i locali dell'Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Giarre sabato 10 maggio e avrà la durata di 4 ore circa. E' rivolto a donne in gravidanza o con bimbi nati da poco.
Sono disponibili 10 posti.

Il corso di Massaggio infantile avrà luogo presso il Centro Yoga Pranava di Giarre nei giorni 5, 12, 19, 26 e avrà la durata di 90 minuti circa ad incontro. E' rivolto a famiglie con bimbi fino ai 9 mesi
Sono disponibili 7 posti.


I CORSI SONO G R A T U I T I !!!!



Per info e prenotazioni:
3460922183
chicchidimelograno@gmail.com
https://www.facebook.com/pages/Chicchi-di-Melograno/381699701933527


venerdì 28 febbraio 2014

Latte versato

Latte versato

Tratto dal sito http://unamammagreen.com/

Cosa vorrei dire a una madre che inizia ad allattare (e a quella che ha scelto di non farlo)
allattamentoQuesto post è stato pensato alle 4 di mattina, mentre ero sdraiata a letto accanto a mio figlio che poppava. Un letto vuoto, a parte noi due, in seguito a una discussione notturna con il genitore maschio sul tema latte, nanna e dintorni. Mentre inseguivo un sonno che non sarebbe più tornato, ho pensato a quello che avrei voluto sentirmi dire in questi lunghi mesi di  allattamento al seno, emozionanti e atroci, distruttivi ed esaltanti. A quello che avrei voluto sentire ma in pochi mi hanno detto, e non sempre nel modo giusto. A quello che direi io alla mamma di un figlio appena nato.
Prima di tutto, non è colpa tua. Non è colpa tua se l’allattamento non va per il verso giusto, se tuo figlio cresce troppo o troppo poco. Se tuo figlio non dorme abbastanza o piange troppo. Non è tua la colpa se vuole stare sempre al seno, se rifiuta il ciuccio, se non vuole saperne del biberon. Non è colpa tua se si addormenta solo ciucciando, se passano i mesi e tuo figlio non vuole staccarsi dal seno. Non è una colpa, al contrario, decidere di non allattare, non è una colpa arrendersi al dolore, al sangue, al mal di schiena, alla frustrazione di una poppata che non funziona bene. Alla stanchezza mortifera. Non è una colpa decidere di non volerci neanche provare. Non è una colpa, semplicemente, stabilire che il latte artificiale è la soluzione migliore per te e per tuo figlio. Non è una colpa allattare per pochi mesi o per qualche anno. Non è colpa tua.
Documentati, leggi, informati. E poi decidi in autonomia. Non permettere che altri, neanche il padre di tuo figlio, ti dicano cosa fare. Ascolta il tuo corpo e il tuo cervello, segui il tuo istinto. Quello materno, ma anche (e forse soprattutto), quello di sopravvivenza. Non fare paragoni con le altre madri e con i loro figli. Cerca di comunicare con il tuo bambino e saprai cosa fare.
Passerà. Qualunque difficoltà tu stia vivendo o ti troverai ad affrontare, ricordati sempre che passerà. Le fredde notti insonni non dureranno per sempre. Il dolore al seno, per quanto lancinante, scomparirà tra poco senza lasciare traccia. Il letto matrimoniale ritornerà presto ad essere tale, la fame e la sete si spegneranno. Il tuo corpo tornerà ad essere normale. Normale e tuo. Il tuo bambino non sarà un poppante per sempre.
L’allattamento è una cosa naturale, ma questo non vuol dire che sia facile. Anche le pestilenze sono naturali, come lo sono le doglie e il mal di denti. Anche morire è una cosa naturale.
Il dolore fisico, in molti casi, può essere prevenuto informandosi bene. Chiedi aiuto a chi ha già esperienza, purché sia una persona che ti conosce bene e di cui ti fidi. La Lega del Latte è un ottimo supporto, ma non è la depositaria della verità assoluta (come nessun altro, del resto).
Qualunque sia la tua scelta – seno, formula, una via di mezzo tra le due, allattamento breve o prolungato, cosleeping – troverai chi ti dirà che l’hai compiuta per egoismo, che hai deciso di percorrere la strada più “comoda”. Fregatene. Tu sai, eccome se lo sai, che la verità è un’altra.
Tuo figlio starà bene. In ogni caso. Amalo, passa del tempo con lui, goditi il tempo insieme a lui. E lui starà bene.
allattamento1Per quanto mi riguarda, allattare al seno non è stata una vera e propria decisione, nel senso che non mi sono mai neanche chiesta se non fosse per caso preferibile rinunciarvi. Istintivamente, ho sentito che la mia strada era quella. Questo però non ha reso le cose sempre facili, soprattutto a causa di consigli non richiesti, interferenze, giudizi sommari. Espressi, tra l’altro, quasi sempre da donne che non hanno mai allattato (e magari che non sono neanche madri).
Prima che partorissi, ad esempio, la parola d’ordine era incoraggiamento. Al grido di frasi come “Spero che tu riesca ad allattare, io ho avuto due figli e non ci sono riuscita!” oppure “Le ragadi sono insopportabili, io sanguinavo come una fontana, allattavo e piangevo”. Quando è nato mio figlio, l’iniezione di fiducia e di ottimismo ha raggiunto picchi grotteschi. La mia compagna di stanza in ospedale, al terzo parto, si vantava ad alta voce di quanto fosse bravo suo figlio a poppare, di quanto le sue tette si prestassero anatomicamente ad allattare, di quanto latte avesse a sole 24 ore dal cesareo. Nel letto accanto, nel frattempo, io ero in lacrime perché Davide faticava ad attaccarsi e perché non c’erano segnali della montata lattea.
Poi, decollato l’allattamento, sono arrivate le cosiddette coliche. Estenuanti e interminabili. E lì le mie incoraggianti congeneri si sono davvero superate. Per qualcuna mio figlio piangeva perché non avevo abbastanza latte, per qualcun’altra invece ne avevo troppo, oppure era indigesto. In ogni caso, la causa di tanta disperazione era nelle mie tette, e nella mia caparbietà nel continuare ad offrirle al mio bambino. Passate le coliche, è stata la volta della nanna (“Se non dorme tutta la notte è solo colpa delle tette, dagli il biberon!”), e poi dello svezzamento: quando Davide ha compiuto 4 mesi è iniziato il coro dei “Non sarebbe ora di svezzarlo? Gli stai dando almeno la frutta? Se aspetti troppo avrà problemi con il cucchiaino! E poi arriverà l’estate, farà troppo caldo (!) per dargli da mangiare”. Avviato lo svezzamento, per altro con una facilità imbarazzante, le argomentazioni non si sono esaurite. Da qualche mese il leitmotiv ruota intorno al fatto che Davide-ormai-è-grande, se non gli levi il seno adesso non ci riuscirai più, così tuo figlio diventa un “mammone”, un imbranato, un maniaco sessuale. Come se allattare un bambino di un anno, tra l’altro soltanto di notte, e solo quando lui reclama il seno piangendo disperato (non sono mai io a offrirglielo) equivalesse a una castrazione chimica.
Posso solo immaginare cosa debba sopportare una madre che non allatta.
Fortuna che ho avuto accanto anche madri empatiche e rispettose. Discrete e compassionevoli. Peccato che in molti casi si trattasse di donne conosciute da poco, fisicamente lontane, a volte mai incontrate di persona. Le ringrazio con tutto il cuore: senza di voi non ce l’avrei fatta. O forse sì, ma mi sarei sentita ancora più sola.